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Le Baghe della Zosagna | Note storiche |
La baga veneta | I pastori | La leggenda di Marsia
--- Durante i 'filò', le veglie invernali in stalla nelle quali si passava il tempo lavorando (a spannocchiare, mondare i radicchi rossi, riparare gli attrezzi, filare) i pastori erano ospiti graditi perchè bravissimi a raccontare fiabe e storie di magia. Venivano chiamati a suonare e cantare anche nelle novene del periodo natalizio e nella questua della 'stella' da Santo Stefano fino all'Epifania; nel periodo carnevalesco le 'baghe' accompagnavano i balli mascherati nelle stalle e nelle aie. Un ricordo di queste musiche rituali sopravvive nel ballo 'delle pive' della zona agordina e nelle canzoncine delle 'stelle', diffuse in tutto il Veneto, che servivano a chiedere dolci o denaro per gruppi di bambini che passavano di casa in casa ad augurare buone feste portando come insegna una grande stella illuminata da una candela in ricordo della cometa. La sosta dei pastori in pianura in genere si prolungava da San Martino (11 Novembre) fino a San Giorgio (23 Aprile). In ogni caso il ritorno all'alpeggio non veniva mai effettuato prima del periodo pasquale con la vendita degli agnelli. Gli ultimi pastori a ripartire erano quelli che stazionavano nella Bassa Trevigiana, la zona più fertile per la presenza di risorgive e corsi d'acqua, chiamata anticamente col nome di 'zosagna' che rivive oggi nella denominazione del gruppo 'le baghe della zosagna'. ---
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